CARACCIOLO, Antonio (1612)


De vita Pauli quarti pontificis maximi collectanea historica. Opera et studio Antonii Caraccioli Clerici Regularis conquisita, digesta atque edita [...]. Qui una cum Paulo IV tunc Theatino Episcopo, Ordinem Clericorum Regularium fundaverunt, vitae, ab eodem auctore descripta, Coloniae Ubiorum, ex officina Ioannis Kinckii, 1612.

Ad informarci sulla personalità di Antonio Caracciolo è uno scrittore a lui di poco successivo, Antonio Bulifon che, nella sua Biblioteca Napoletana pubblicata nel 1678, lo diceva non solo «Teatino» ma anche «Cavaliere Napoletano», lasciandocene intendere l’appartenenza ad una nobile famiglia campana (Bulifon, 1678, p. 25). Egli ne attesta però la nascita in Abruzzo dove la sua famiglia aveva diversi possedimenti. Si deduce inoltre che, durante il corso della sua vita, Caracciolo si distinse sia per l'attività di teologo che per l'erudizione e l'interesse per le cose antiche.

Caracciolo pubblicò nel 1612 in ventisei capitoli la biografia di papa Paolo IV Carafa (1555-1559). Attingendo a testimonianze eterogenee, l'autore riporta in diverse occasioni le parole di svariati contemporanei dello stesso pontefice, come nel caso dell'architetto napoletano Pirro Ligorio, allora operoso al servizio della corte papale e, perciò, testimone diretto delle sue iniziative di mecenatismo (Ligorio, Bibliothèque nationale de France, ms. it. 1107, c. 8r, citato e discusso in  Occhipinti, 2007).

I toni ossequiosi espressi nel De vita Pauli Quarti Pontificis Maximisono facilmente riconducibili al fatto che il papa Carafa era stato fondatore a Roma, precisamente nel 1524 assieme a Gaetano da Tiene, dell’Ordine dei Teatini di cui Caracciolo stesso faceva parte (Borghese, 2010, p. 28).

Il capitolo XXII  intitolato “De praeclare Pauli IV Pontificis Maximi: beneficentia atque liberalitate, Pyrrhi Ligorii testimonium”, qui di seguito riprodotto, riporta la testimonianza diretta di Pirro Ligorio (della quale già in precedenza lo stesso autore aveva tenuto conto in un’opera ora conservata nell’archivio dei Teatini di Roma, dal titolo Vita et gesti di Gio Pietro Carafa(Benedetti, 1978, pp. 62-64). Il capitolo è di notevole importanza per ricostruire la vicenda legata al Tabernacolo che il papa fece progettare all'architetto per essere collocato nella Cappella Segreta del suo nuovo appartamento in Vaticano, e che poi fu destinato al Duomo di Milano.

Grazie alla testimonianza di Caracciolo è stato possibile ripercorrere le fasi della progettazione del Tabernacolo, voluto dal papa Carafa ma effettivamente realizzato solo durante il pontificato del successore, Pio IV Medici. Apprendiamo infatti che venne dapprima approntato un modello in legno a forma di tempio, del quale la relativa documentazione ci dà ampio conto (Bertini, in corso di stampa): da un simile modello si pensava di derivare un’opera in argento. Di seguito si dovette però progettare un nuovo Tabernacolo, questa volta da realizzarsi definitivamente in bronzo, di cui Il Caracciolo fornisce una dettagliata descrizione. L'opera prenderà forma, sempre stando a questa testimonianza solo con il nuovo papa Pio IV Medici.

Federica Bertini (Università degli studi di Roma "Tor Vergata").

 

Bibliografia essenziale.

S. Benedetti, Un’aggiunta a Pirro Ligorio: il Tabernacolo di Pio IV nel Duomo di Milano, in «Palladio», III s., XXVII, 1978, 1, pp. 45-64.

F. Bertini, Pirro Ligorio e il Tabernacolo di Pio IV, Roma, Studi di Horti Hesperidum, II, in corso di stampa.

D. Borghese (a cura di), La Casina di Pio IV in Vaticano, Allemandi, Torino, 2010.

A. Bulifon, Biblioteca Napoletana, et apparato a gli huomini illustri in lettere di Napoli, e del regno delle famiglie, terre, città e religioni, che sono nello stesso regno. Dalle loro origine, per tutto l'anno 1678, Napoli, 1678.

D.R. Coffin, Pirro Ligorio: the Renaissance Artist, Architect and Atiquarian. Pennsylvania State University Press, 2004.

C. Occhipinti, Pirro Ligorio e la storia cristiana di Roma, Edizioni della Normale, Pisa, 2007.

pdf pubblicato il 19 aprile 2012:

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