PATTE, Pierre (1765)
Pierre Patte (Parigi 1723 - Mantes 1814), architetto, incisore, trattatista e teorico dell’arte francese fu costantemente al centro dei contemporanei dibattiti figurativi e architettonici. La sua pubblicazione più importante, Monumens érigés en France a la gloire de Louis XV (1765), illustra i progressi delle arti e delle scienze sotto il regno di Luigi XV, riservando ampio spazio, tra l’altro, ai ritratti equestri del suo tempo ma anche a quelli del passato, eretti tra Cinque e Seicento in Italia e in Francia: tali antichi monumenti continuavano a essere considerati modelli di riferimento esemplari dei quali gli scultori moderni dovessero continuare a tener conto, nonostante che fossero espressione di modi di celebrazione monarchica fortemente legati alla tradizione d’acient régime.
Il genere monumentale della ritrattistica equestre in bronzo rispondeva in effetti a intenti celebrativi che erano pur sempre in linea con le istanze dell’assolutismo illuminato. L’arte diventa così uno strumento di propaganda, mentre all’artista si chiedeva di porsi al servizio della corte, nonché all’interno dei rigidi schemi accademici.
Pierre Patte, diversissimo dunque, per cultura e formazione, rispetto al contemporaneo Diderot, sapeva guardare tanto alle opere del presente quanto a quelle del passato dimostrando una notevole intelligenza storiografica.
Stefania Venettoni (Università degli Studi di Roma "Tor Vergata")
Bibliografia essenziale:
Liliana Barroero, Le arti e i Lumi, Einaudi 2011.
Mae Mathieu: Pierre Patte la sua vita e la sua opera, Paris, Alcan, 1940.
Carmelo Occhipinti, Diderot, Winckekmann, Hogarth, Goethe, Universitalia, Roma 2011.
Antonio Pinelli, Il Neoclassicismo nell’arte del Settecento, Carocci, Roma 2005.
Orietta Rossi Pinelli, Il secolo della ragione e delle rivoluzioni: la cultura visiva nel Settecento europeo, UTET, 2000.
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