Winckelmann dal «Manoscritto Savignanese» alla «Storia dell’arte del disegno presso gli antichi»
Il progetto di ricerca dottorale condotto da Lara Sambucci sotto la guida del prof. Carmelo Occhipinti (Università degli Studi di Roma Tor Vergata) prevede uno studio degli scritti editi e inediti di Johann Joachim Winckelmann (1717-1768). Al centro di questo esame è l’inedito Manoscritto Savignanese, che in particolare comprende le pagine che il dotto tedesco dedicò agli scavi archeologici di Ercolano e Pompei.
Per ricostruire il contesto fervidissimo delle ricerche che, già prima dell’arrivo di Winckelmann nell’area vesuviana, stavano rivolgendosi nei confronti delle scoperte archeologiche, sono stati pubblicati, per la collana Fonti e testi di Horti Hesperidum, i seguenti volumi:
– Notizie del memorabile scoprimento dell’antica città di Ercolano, di Anton Francesco Gori, nel quale l’erudito fiorentino fece confluire le numerose lettere che, tra il 1740 ed il 1748, ricevette dai dotti viaggiatori e studiosi delle belle arti che si erano recati sul luogo degli scavi di Ercolano. Con la pubblicazione del carteggio, Gori permise agli studiosi ed appassionati di archeologia del tempo di venire finalmente a conoscenza di dettagli e particolari dei reperti che, a partire dal 1738, venivano disseppelliti negli scavi della ritrovata città vesuviana.
– Nel 1748, a dieci anni dalla scoperta dell’antica città di Ercolano, il cortonese Marcello Venuti pubblicò a Roma il volume Descrizione delle prime scoperte della città di Ercolano, una delle prime relazioni ufficiali sugli scavi di Ercolano. La scoperta di Ercolano segnò l’inizio di una vasta campagna di scavi archeologici estesa a tutto il litorale, da Cuma a Stabia, aprendo quella grande stagione delle indagini archeologiche nell’area vesuviana, che insieme a quelle di Roma e dell’Etruria fu la più importante di tutto il Settecento.