Giornata di studi su Ireneo Affò storico dell’arte
Lo scorso 25 maggio si è tenuta, presso l’Università di Roma ‘Tor Vergata’, una giornata di studi dedicata al padre francescano Ireneo Affò (1741-1797), curata da Alessandra Magostini. L’attenzione rivolta a questa figura si lega al progetto di ricerca condotto da Alessandra Magostini nell’ambito degli studi dottorali conclusisi lo scorso anno, che hanno evidenziato la necessità di gettare nuova luce su aspetti ancora poco indagati riguardanti il prezioso contributo che Affò seppe dare non soltanto allo studio della storia locale, ma anche della storia artistica nazionale.
Dopo i saluti del professor Carmelo Occhipinti a introdurre la giornata di studi è stato il bibliotecario della Palatina di Parma, Luigi Pelizzoni. Il dottor Pelizzoni ci ha condotti, sul filo della lettura dei documenti dell’epoca, nella Parma di fine Settecento, dove un particolare clima politico e culturale favorì il proliferare di nuove iniziative in campo artistico e letterario, tese a recuperare un passato glorioso – risalente al Quattro e al Cinquecento -, di cui la città conservava ancora viva memoria. È spettato invece al professor Francesco Gandolfo il compito di guidarci, attraverso le parole di Affò, tra i monumenti medievali più rappresentativi di Parma: monumenti che ben si prestavano al nuovo modo “settecentesco” di indagare la storia dell’arte dove, all’osservazione dell’opera, si doveva accompagnare necessariamente lo scandaglio delle fonti documentarie e storiche che attestassero l’autenticità delle deduzioni fatte sulla base della sola analisi stilistica.
L’intervento di Alessandra Magostini, incentrato sul soggiorno romano di Affò e sulla genesi della Vita di Parmigianino(1784), ha suggerito una riflessione sull’importanza degli stimoli culturali che il padre francescano inevitabilmente ebbe modo di accogliere nei mesi trascorsi a Roma, poco prima di dedicarsi alla stesura delle sue maggiori opere di argomento storico-artistico, nonché sui fondamentali incontri con personaggi di primo piano nel panorama culturale – non soltanto romano – dell’epoca. In tal senso, fondamentale si è rivelato il contributo della professoressa Chiara Gauna che, subito dopo, partendo da una lettura della Storia Pittorica della Italiadi Luigi Lanzi, ha evidenziato il ruolo sostanziale di Affò per la parte relativa alla Scuola di Parma, lasciando ipotizzare una vicinanza tra i due studiosi sulla quale, in futuro, si dovrà certamente ancora indagare. A concludere i lavori della giornata è intervenuta la dottoressa Maria Rosa Pizzoni con il suo contributo su padre Sebastiano Resta e alcuni episodi di fortuna correggesca tra Roma e l’Emilia, con il quale si è messo in luce l’attento lavoro di minuziosa ricerca di fonti messa in opera, alla fine del Settecento, da Affò e Tiraboschi al fine di ricostruire una storia dell’arte che fosse il più possibile supportata dai documenti storiografici e dai testi di letteratura, non solo artistica.