I vari episodi presi in esame nella stampa asi verificano in luoghi differenti. L’autore, raggruppandoli entra in una stessa immagine, sottolinea quale fu la portata della violenta azione ugonotta.
Siamo, per cominciare (scena A), nella diocesi di Chasseneuil sur Bonnieure, vicino Angoulême, dove Verstegan ambienta il supplizio del padre Ludovicum Fayard, costretto a immergere le mani nell’olio bollente, prima di subire la fucilazione, come dimostra la scena sullo sfondo.
La descrizione procede con la scena B, ambientata nella città di Saint Auxerre dove si vedono ritratti due uomini che versano dell’olio bollente in una scatola forata, nella quale era rinchiuso Colinum Guillebaut, padre presbitero della diocesi. L’ultimo episodio (scena C) rappresentato al centro della composizione descrive una delle tante torture che venivano all’epoca più spesso praticate, vale a dire la perforazione della lingua con un ferro.
Torna alla copertina del “Theatrum crudelitatum haereticorum nostri temporis” (1587).