L’immagine ci fa assistere all’occupazione del monastero di Sant’Agata, a Delft in Batavia, ad opera dei soldati del Principe d’Orange. Vi vediamo contemporaneamente cosa accadde dentro e fuori dal convento. L’autore ha costruito la scena d’interno cercando di affollarla con il maggior numero di esempi di torture e vessazioni cui furono sottoposti i religiosi: c’è chi è appeso ad una scala con ai piedi dei pesi mentre viene marchiato, chi è legato supino ad una trave ed è costretto a bere acqua fino a che non gli scoppiasse il ventre o chi ha subito una serie di tagli su tutto il corpo (Frater Engelberto da Burgo). All’esterno sono due i momenti che vengono raccontati: del primo si ha la data 10 dicembre 1572, in riferimento all’esecuzione di un monaco della stessa provincia, e lo sfondo, invece, mostra due monaci nudi, Iohanne nempe Rikestelio Collationis domus, ut vocant, Patre, et Adriano eiusdem domus Procuratore incalzati dai soldati.
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