Carlo Piga, Pierfrancesco Borgherini. Storia del mecenatismo artistico di un banchiere fiorentino del rinascimento alla corte dei papi, con una presentazione di Silvia Danesi Squarzina, Roma, UniversItalia, 2019.
In questo libro l’autore avvalendosi di un’ampia e inedita documentazione archivistica, frutto di tre anni di ricerca, ha ricostruito la storia del mecenatismo di Pierfrancesco Borgherini (e della sua famiglia), il principale esponente di una illustre dinastia di banchieri fiorentini del Rinascimento.
La scelta dell’argomento è nata dalla constatazione che a fronte del prestigio raggiunto dal banchiere e dalla sua casata al principio del XVI secolo, che coincide con l’apertura di una fiorente stagione di intenso mecenatismo, la carenza d’informazioni a riguardo costituiva un ostacolo difficilmente sormontabile, che si frapponeva ad ogni serio tentativo di ricomposizione del contesto entro il quale traevano origine i pregevoli capolavori, entrati nel corso del tempo in possesso della famiglia. Collazionando le informazioni acquisite con quanto già noto, è stato possibile ricostruire l’origine e la genealogia della casata, seguirne la progressiva ascesa sociale ed economica, svolta nell’ambito dell’attività mercantile e finanziaria, favorita anche da un’accorta politica di alleanze matrimoniali, giunta al colmo agli inizi del XVI secolo quando i Borgherini potevano vantare estesi interessi, non solo a Firenze e in Francia, ma soprattutto presso la corte pontificia a Roma. Un successo che coincide maggiormente con il capostipite Salvi, committente dello storico palazzo di famiglia in Borgo Santi Apostoli a Firenze e del pregevole arredo della camera nuziale di suo figlio Pierfrancesco, ma soprattutto con quest’ultimo, non primogenito come ritenuto finora, ma erede designato.
All’esponente principale della casata è stato dedicato ampio spazio con l’obiettivo di ricomporne in modo attendibile il poliedrico profilo, con particolare attenzione alla ‘scena capitolina’, dove egli visse e operò per lunghi tratti delle sua esistenza. Mercatore di Giulio II e familiare di Leone X, abile finanziere e fine mecenate, amico di Michelangelo e committente tra gli altri di Sebastiano Luciani, Baccio d’Agnolo, Francesco Granacci, Andrea del Sarto, Pontormo, Benedetto da Rovezzano, Francesco di Ubertino (detto Bachiacca). Una pletora di artisti tutti a vario titolo legati al grande maestro toscano, il quale ricoprì un ruolo di primo piano (analizzato con attenzione), per oltre un decennio, nello sviluppo del mecenatismo del banchiere. Il periodo di maggior successo dell’erede Borgherini, coincide con quello in cui cadono le maggiori commesse artistiche, che si distinguono per l’alta qualità dei manufatti e l’eccellenza degli artisti impegnati. A cominciare dalla decorazione della cappella di patronato in San Pietro in Montorio a Roma, di Sebastiano del Piombo, di cui in questa sede è stata proposta un’ampia rilettura, anche del complesso soggetto dottrinale, con la presentazione di alcuni inediti suggerimenti antiquari.
Uno spazio a parte è stato dedicato anche al ciclo decorativo della camera nuziale di palazzo Borgherini, con una nuova analisi critica dei singoli pannelli e del loro significato complessivo, e a tutte le altre opere d’arte, fisse o mobili, della raccolta di famiglia (compreso il magnifico Camino monumentale del Museo del Bargello), radunate qui per la prima volta in un catalogo ragionato.
Sulla base delle notizie raccolte è stato possibile chiarire molti dei punti rimasti finora oscuri, che riguardano l’origine delle commesse, la scelta dei soggetti e i relativi significati, non solo dei due cicli decorativi maggiori (la Cappella Borgherini a Roma e la Camera nuziale a Firenze), ma anche degli altri capolavori ‘minori’, non meno prestigiosi (la Sacra famiglia con San Giovanni Battista e un donatore di Londra e il Ritratto di Gentiluomo di San Diego del Luciani, il Doppio ritratto di Giorgione di Washington, la Madonna col Bambinoe la Sacra Famiglia Borgherini di Andrea del Sarto di New York).
Il libro è presentato dall’emerito professore: Silvia Danesi Squarzina, ed è corredato da un’ampia Appendice di documenti, in gran parte inediti (tra cui figurano: testamenti, bolle pontificie, atti notarili, rogiti, transazioni finanziarie) a disposizione del lettore per ulteriori future indagini.