Che nella Roma di fine Seicento un oratoriano milanese della Vallicella, mercante di disegni la cui dote principale fu l’occhio del conoscitore temprato nella cerchia belloriana, abbia davvero contribuito a indirizzare la comprensione della pittura napoletana del Rinascimento potrebbe sembrare a prima vista improbabile.
A chi la pensi così andrebbe narrata la storia dei viaggi di Sebastiano Resta nel Mezzogiorno e soprattutto il suo intento, perseguito con ostinata convinzione, di organizzare un discorso artistico coerente lungo direttrici non soltanto cronologiche ma anche geografiche, servendosi di quell’inscindibile rapporto tra testo e immagine che sempre contraddistinse i suoi volumi di disegni per aprire uno squarcio sulla storia dell’arte italiana meno nota ai suoi contemporanei.
Questo libro si propone di restituire a padre Resta il giusto spazio nella storiografia del Vicereame, tra Giorgio Vasari e Bernardo De Dominici.
Luca Pezzuto insegna storia dell’arte moderna e storia della critica d’arte presso l’Università degli Studi dell’Aquila. È membro del Padre Resta Project e ha pubblicato numerosi articoli e saggi, tra cui Cola dell’Amatrice. I giorni di Roma, gli anni dell’Appennino(Milano 2018) e Giovanni da Capestrano. Iconografia di un predicatore osservante(Roma 2016). Ha recentemente curato il volume La Roma di Raffaele Riario tra XV e XVI secolo. Cultura figurativa e cantieri figurativi(Roma 2017), l’edizione critica La relazione di Margherita d’Austria e la Descrizione della città dell’Aquila di Marino Caprucci(L’Aquila 2018) e la mostra Cola dell’Amatrice. Da Pinturicchio a Raffaello(Ascoli Piceno, 17 marzo-15 luglio 2018).